Riflettere e confrontare, terza puntata: Elena, “non donna ma silvestre Dea”.

Il ruolo di Elena scritto da Rossini per Isabella Colbran è il penultimo tra quelli napoletani, dopo Elisabetta, Desdemona, Armida, Elcia, Zoraide, Ermione e prima di Anna Erisso e Zelmira. Contrariamente ai precedenti non è una regina dell’età antica o … Continua a leggere

June Anderson: Omaggio a Giuditta Pasta

La provincia, poco importa se tedesca, belga o italiana, continua a riservarci le sorprese più gradite, alla faccia dei teatri cosiddetti di rango e della variopinta umanità che li popola, persuasi, gli uni e l’altra, di essere soli ed unici … Continua a leggere

Lucrezia Borgia a Liège

Nella stagione 1854 agli Italiani ritornò, dopo dieci anni di assenza, Giulia Grisi. E vi tornò con la “sua” Semiramide. Le scrissero che non era quella di dieci anni prima, ma che era sempre la Grisi. Suprema, per espressione e … Continua a leggere

La sonnambula al Met 2009 e la penosa rimembranza

Il ritorno della Sonnambula al Met dopo 37 anni di assenza è stato preceduto da polemiche riguardanti l’allestimento di Mary Zimmerman, sul quale sono state spese innumerevoli parole da parte della critica e dei blog americani. Eviteremo dunque di dilungarci … Continua a leggere

Teatro Verdi di Trieste: Norma

Il viaggio a Trieste per assistere ad una nuova apparizione di June Anderson in Norma ci è parso doveroso data l’affezione del pubblico per questa grande protagonista della belcanto renaissance e personalmente motivato dalla curiosità di vederla riapprocciare un ruolo … Continua a leggere

Caro nome: aria di coloratura o no?

In occasione della mia recensione al recente Rigoletto di Parma, mi scrisse un nostro affezionato lettore che, forse un po’ punto sul vivo per la mia descrizione della Gilda della sua beniamina cantante, tenne a precisare che la mia definizione … Continua a leggere

Grandi titoli al Met: La Fille du régiment

I teatri, almeno sino a trent’anni or sono, e qualche volta ai giorni nostri, dimostrando ora raro buon senso, ora perniciosi ossequi, mettevano in scena opere per il solo motivo di offrire al pubblico il beniamino nel titolo favorito.Queste compiacenze … Continua a leggere