Come anticipato, ecco la recensione del Ciro rossiniano proposto qualche mese fa a Parigi. Intendiamo dedicare, nei prossimi mesi, un certo spazio alle opere giovanili del Pesarese, alla loro genesi e fortuna (che poi, salvo rare eccezioni, è piuttosto sfortuna) … Continua a leggere
Archivio dell'autore: Gilbert-Louis Duprez
Wozzeck, Berg e la Scala
Domenica 9 marzo, ho assistito all’ultima recita scaligera del Wozzeck di Alban Berg. Nel dare un breve resoconto della serata, ne approfitto per alcune considerazioni di carattere generale, in merito all’attuale stagione lirica del teatro milanese, giunta ormai a mezza … Continua a leggere
Il Dissoluto Impunito, ossia Don Giovanni nelle revisione di Jacobs
Questo ultimo Don Giovanni, segna la conclusione del ciclo Mozart/Da Ponte nell’interpretazione di René Jacobs (e, almeno temporaneamente, chiude la serie delle sue incisioni mozartiane: pare, infatti, che i prossimi impegni dell’instancabile direttore belga, siano rivolti a Handel – si … Continua a leggere
Jaroussky e il Cusanino: voce di castrato?
Scorrendo la storia dell’ opera seria (cioè quel particolare genere che tra XVII e XVIII secolo costruì, attraverso le meraviglie della vocalità, e con precise, collaudate e codificate strutture formali, il trionfo del teatro musicale barocco) accanto ai nomi dei … Continua a leggere
Lo spettro dell’interpretazione
E’ sempre più frequente, nel leggere recensioni o commenti, su quotidiani, stampa specializzata o forum tematici (ma anche ascoltando accidentalmente brani di conversazioni altrui nei foyer dei teatri, durante gli intervalli o al termine della rappresentazione) imbattersi in una parola, … Continua a leggere
Maria Stuarda: la rivincita del secondo cast
Prima di procedere alla recensione della terza rappresentazione di Maria Stuarda, e del differente cast proposto, vorrei premettere una breve e, ahimè, sconsolata riflessione di carattere più generale. Alla luce delle recenti produzioni nazionali ed internazionali dai risultati più che … Continua a leggere
"La bontà in trionfo", ossia come non si dovrebbe cantare la Cenerentola di Rossini
“Cenerentola vien qua/Cenerentola va là/Cenerentola va su/Cenerentola vien giù..” E proprio un “su e giù” può definirsi l’andatura delle non poche incisioni di questo capolavoro rossiniano. Per onestà occorre però precisare che, purtroppo, nella sua storia discografica, si trovano molte … Continua a leggere
"Di tanti palpiti, di tante pene"
Heinrich Heine ha scritto: “O Rossini, divino maestro, Sole d’Italia che spandi su tutta la terra i tuoi raggi sonori, perdona i miei compaesani che ti insultano a colpi di carta e d’inchiostro. Ma io mi beo dei tuoi fasci … Continua a leggere
Tristan und Isolde: riflessioni, parte II
In attesa del 7 di dicembre, quando (sindacati permettendo naturalmente) la coraggiosa bacchetta di Barenboim si alzerà, per condurre l’orchestra del Teatro alla Scala sugli impervi sentieri di una partitura di gran lunga superiore alle sue odierne capacità (è la … Continua a leggere
La perdita della nobiltà, ossia la storia interpretativa del Requiem di Verdi
Spentisi oramai i riflettori sul mancato Requiem scaligero – vittima del consueto “teatrino” sindacale che puntuale ad ogni autunno imbastisce l’indegno spettacolo dei suoi ricatti, pretesti e ripicche – si può tornare a parlare del Requiem di Verdi. Opera questa, … Continua a leggere
Qualcosa di nuovo nel Belcanto: Jessica Pratt
Il Belcanto oggi soffre. Soffre l’imperversare di interpreti inadeguate, imposte da teatri, case discografiche, organi di stampa, critici compiacenti e pubblici disposti a sorbirsi qualsiasi cosa venga loro concessa. Ogni tanto tuttavia sembra vi sia qualche eccezione. Ho assistito alla … Continua a leggere
Handel, Alcina e la finta rinascita del teatro barocco.
Le recenti vicende dell’Alcina milanese, per i complessi di Alan Curtis, mi hanno spinto ad una riflessione sullo stato attuale del teatro barocco in generale e su Handel in particolare. Si vive oggi, una sorta di “illusione collettiva” in merito … Continua a leggere