VOCI IMPORTANTI: FRANCESCO TAMAGNO

Immagine anteprima YouTube

Francesco Tamagno fu per certo un cantante discusso, quand’anche famossisimo ed acclamato. Discusso,  per primo, da Verdi che lo rese creatore di Otello dopo non poche perplessità e continuò a ritenere che anche altri  tenori fossero pari al primo interprete. Sopratutto che fossero più interpreti. Era una lagnanza che Verdi spendeva spesso perchè la riservò anche al giovane Fraschini e più tardi a Fancelli. Francesco Tamagno non passa neppure indenne dai giudizi dei collezionisti di dischi, che evidenziano, forse dimenticando che incise praticamente ritirato dai palcoscenici, come il cantante avesse limiti musicali, fiati accorciati e l’interprete fosse limitato. Certo è che dalle registrazioni siamo dinnanzi alle radiografie della voce di Tamagno eppure la radiografia rende evidente quale fosse la voce, la tecnica ed il gusto di un tenore cosiddetto drammatico, nato, cresciuto e maturato vocalmente e stilisticamente prima del verismo.

4 pensieri su “VOCI IMPORTANTI: FRANCESCO TAMAGNO

  1. Per fortuna che era vecchio e ritirato.
    I tempi sono lentissimi. c’e’ un suono, (uno) , un poco sbadigliato, l’interprete lascia a desiderare, ma ragazzi , lui e’ un cantante da urlo. Sostiene tutto con una facilita’ che e’ irrisoria, ogni suono ogni vocale ogni attacco e’ lezione di buon canto. Non mi interessa minimamente se la voce e’ una radiografia, puo’ essere anche una risonanza magnetica, chi se ne frega. Braverrimo.

  2. che mistero tamagno sarebbe ancora moderno e nessuno e’ mai riuscito a imitarlo e a ispirarsi a lui. una voce che si intuisce potente eppure tutta sul fiato e le cronache riferiscono che dieci anni prima era cento volte meglio. Secondo vi ci sara’ qualcuno che nell arco della sua vita abbia potuto ascoltare sia rubini che tamagno?

  3. Anche dal Tamagno che sentiamo in questi dischi, il cui difetto più serio è una certa tendenza ad andare qua e là nel naso, si riesce ad intuire quanto sfogata, grande e penetrante dovesse risultare la sua voce in teatro. Esistono racconti appassionanti sulla mitica potenza vocale di questo cantante, per esempio quello di Gino Monaldi. Voce chiara, schietta, emessa con franchezza e naturalezza, pronuncia scolpitissima, scevra di tutti quegli orrendi, nauseanti gonfiamenti e ingolfamenti, oscuramenti, schiacciamenti artificiosi che sentiamo nei cantanti lirici ormai da decenni. Si canta così, solo così, è questo l’insegnamento più importante che gli incunaboli del disco hanno da offrirci.

Lascia un commento