Altre riflessioni, di segno opposto, suggerisce la lettura del programma della stagione lirica invernale, allestita al Teatro Regio di Parma, l’anno 1913.
Nell’occasione del primo centenario dalla nascita di Verdi, il Comitato appositamente costituito e diretto dall’avvocato Mario Ferrarini propose un cartellone composto da sei titoli, scelti fra i più rappresentativi del catalogo del Maestro. In chiusura, venne eseguita, nel giorno successivo a quello del genetliaco, la Messa da Requiem.
Tutti gli spettacoli furono diretti da Cleofonte Campanini e allestiti, nel caso delle opere, da Carlo Ragni. Altro e forse ancor più impressionante monopolio fu quello assegnato per l’occasione a Giannina Russ, ossia uno dei maggiori soprani drammatici del primo Novecento. Con l’esclusione dell’Oberto e del Falstaff, la Russ fu la protagonista di tutti gli spettacoli allestiti da questa sorta di Festival Verdi ante litteram che fu, appare ragionevole credere, assai più fedele allo spirito e al dettato del Maestro, di molte rappresentazioni successive, benedette e patrocinate da tutti i crismi della “territorialità” parmigiana. Per averne, se non la prova, un indizio ragionevolmente sicuro, basta ascoltare la grande aria del chiostro di San Giusto, che proponiamo in appendice, e chiedersi, anche non retoricamente, quale altra Valois abbia sfoggiato pari fascino timbrico, analoga ampiezza vocale e paragonabile qualità di legato. Sull’Aida, già ampiamente trattata in sede di riflessione sulle principesse etiopiche alla Scala, non pare il caso di aggiungere altro. Quanto al terzetto del Ballo, impressiona la facilità con cui la cantante affronta il passaggio “per pietà, va’, t’invola di qui”, passaggio che ha l’abitudine di condurre il soprano a richiamare, nel canto, immagini avicole non esattamente lusinghiere. È poi tutta da scoprire l’Abigaille gelida e sprezzante della Russ, sorvegliatissima in basso (laddove quasi tutte le interpreti, anche le più celebrate, tendono a “lasciarsi andare”, con esiti magari d’impatto ma stilisticamente assai dubbi) e assolutamente impressionante per l’ampiezza e la penetrazione degli acuti, davvero folgoranti.
La Russ fu certo la star della manifestazione, ma non sfugge come, nell’Oberto e in una replica del Ballo, abbia avuto occasione di presentarsi al pubblico di Parma una fanciulla promettente, Raitza Burchstein, in arte (e quale arte) Rosa Raisa. Ci asterremo dal proporre la Raisa nel Trovatore, perché il confronto con le esecutrici dell’edizione festivaliera appena trascorsa sarebbe non solo impietoso, ma ingiusto, essendo una simile unione di malia timbrica, dolcezza e semplicità di espressione e – ovviamente – sovrano controllo tecnico una pietra di paragone degna di ben più fauste occasioni.
Quanto alle voci maschili, la stagione 1913 offrì ai parmigiani e agli spettatori, che a Parma per l’occasione si recarono, la possibilità di udire due tenori per molti versi antitetici, rappresentanti rispettivamente della grande tradizione ottocentesca e della nascente scuola novecentesca: Alessandro Bonci (che si avvicinava alla fase conclusiva della carriera) e Giovanni Martinelli (che della carriera era agli inizi e nel giro di pochi mesi avrebbe debuttato al Metropolitan). Del primo, impegnato nel Ballo, possediamo un’ampia selezione del titolo, incisa una decina d’anni dopo il ritiro dalle scene, e che impressione anche e soprattutto per la qualità della voce in zona centrale, quella zona in cui gli esecutori, che attualmente affrontano il ruolo di Riccardo, stentano e penano. Salvo poi stentare e penare ancora di più appena cerchino di salire agli acuti. I primi acuti, per inciso.
Vero lusso, come si vede. E non minori lussi furono Nazzareno de Angelis (“il” basso italiano dell’epoca) quale Zaccaria, l’intero cast del Falstaff capitanato da Marie Delna nel cameo della Quickly, la giovanissima Maggie Teyte nella parte di Oscar. Quanto poi al Don Carlo, l’indisposto divo e beniamino del Regio, Titta Ruffo (che vi proponiamo nella scena finale di Rodrigo), fu sostituito da un giovane di belle speranze: Giuseppe Danise. Non esisteva il Festival Verdi, ma c’era se non altro un rispetto nei confronti del pubblico, che non consentiva di proporre, in una prima parte, uno studente di canto, in luogo di un serio, ancorché giovane, professionista.
Auguriamo ogni fortuna ai responsabili presenti e futuri del Festival Verdi, sperando che sappiano elaborare, per l’imminente stagione del bicentenario, una proposta anche solo in minima parte paragonabile a quella del 1913.
STAGIONE LIRICA INVERNALE 1913
CENTENARIO VERDIANO
6 e 8 Settembre 1913
OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO
Ninì Frascani – Cuniza
Italo Cristalli – Riccardo
Angelo Masini Pieralli – Oberto
Rosa Raisa – Leonora
Ilde Simoni – Imelda
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
Chiudono lo spettacolo la Sinfonia ed il Ballabile delle quattro stagioni da “I Vespri Siciliani”
10 e 13 Settembre 1913
NABUCCO
Giuseppe Bellantoni – Nabucco
Robert Lassalle – Ismaele
Nazzareno De Angelis – Zaccaria
Giannina Russ – Abigaille
Ninì Frascani – Fenena
Ernesto Benasso Liani – Abdallo
Ilde Simoni – Anna
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
14, 20 e 26 Settembre 1913
UN BALLO IN MASCHERA
Alessandro Bonci – Riccardo
Emilio Bione, Vincenzo Guicciardi (26.9) – Renato
Giannina Russ, Rosa Raisa (26.9) – Amelia
Ida Bergamasco, Tina Alassia (26.9) – Ulrica
Maggie Teyte, Elisa Marchini (26.9) – Oscar
Niccolò Fossetta – Silvano
Andrés Perelló de Segurola – Samuel
Ernesto Benasso Liani – Tom
Palmiro Domenichetti – Un Giudice
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
17, 21 e 24 Settembre 1913
AIDA
Ernesto Benasso Liani – Il Re
Ninì Frascani – Amneris
Giannina Russ (17.9), Carolina With – Aida
Giovanni Martinelli – Radames
Mansueto Gaudio – Ramfis
Giuseppe Bellantoni – Amonastro
Palmiro Domenichetti – Un Messaggero
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
1° e 4 Ottobre 1913
FALSTAFF
Mario Sammarco – Falstaff
Ernesto Badini – Ford
Italo Cristalli, Giuseppe Di Bernardi (4.10) – Fenton
Gaetano Pini Corsi – Dottor Cajus
Cesare Spadoni – Bardolfo
Andrés Perelló de Segurola – Pistola
Ersilde Cervi Caroli – Alice
Maria Crosa – Nannetta
Marie Delna – Quickly
Flora Perini – Meg Page
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
5 Ottobre 1913
DON CARLO
Angelo Masini Pieralli – Filippo II
Amedeo Bassi – Don Carlo
Giuseppe Danise – Rodrigo
Ernesto Benasso Liani – Il Grande Inquisitore
Amleto Galli – Un Frate
Giannina Russ – Elisabetta di Valois
Elena De Cisneros – La Principessa Eboli
Rosina Gronchi – Tebaldo
N.N. – La Contessa d’Aremberg
Giuseppe Ansaldi – Il Conte di Lerma
Palmiro Domenichetti – Un Araldo
Direttore: Cleofonte Campanini
Regista: Carlo Ragni
11 Ottobre 1913
MESSA DA REQUIEM
Giannina Russ – soprano
Ninì Frascani – mezzosoprano
Alessandro Bonci – tenore
Vittorio Arimondi – basso
Direttore: Cleofonte Campanini
Gli ascolti
Verdi
Nabucco
Parte II
Vieni o Levita – Nazzareno de Angelis (1928)
Parte III
Donna, chi sei?…Oh di qual onta aggravasi – Enrico Nani & Giannina Russ (1913)
Un ballo in maschera
Atto I
Amici miei…La rivedrà nell’estasi – Alessandro Bonci (1926)
Di’ tu se fedele – Alessandro Bonci (1926)
E’ scherzo od è follia – Alessandro Bonci, Erminia Rubadi, Giuseppe Menni, Salvatore Baccaloni & Aurore Rettore (1926)
Atto II
Teco io sto – Alessandro Bonci & Maria Pia Pagliarini (1926)
Tu qui?…Odi tu come fremono cupi – Luigi Longobardi, Giuseppe Pacini & Giannina Russ (1904)
Aida
Atto I
Celeste Aida – Giovanni Martinelli (1914)
Ritorna vincitor – Giannina Russ (1905)
Atto III
O cieli azzurri – Giannina Russ (1905)
A te grave cagion – Antonio Magini-Coletti & Giannina Russ (1905)
Don Carlo
Atto III
Per me giunto è il dì supremo – Titta Ruffo (1904)
Atto IV
Tu che le vanità – Giannina Russ (1910)
Incantato dalla Russ!
Ah, le favole che raccontate…
e gli ascolti inventati prendendo moderni cd della Fleming, Bartoli, ecc. e ripassandoli tramite programmi sul computer per farli sembrare "vecchi".
Siete bravi!
😉
Bravissimo justsmile: abbiamo spacciato Villazon per Bonci, la Radvanovsky per la Russ e FUrlanetto per De Angelis e nessuno, a parte te, se n'è accorto…
Vedi?
C'è sempre qualcuno che vi "scopre"!
Sei sicuro che non era Grigolo per Bonci però…?