Il settimino, posto nel mezzo del terzo atto segna la svolta drammatica della vicenda degli ugonotti, dopo la quale si delineano le posizioni delle fazioni ed i loro comportamenti. Attesa la visione di fondo del Cattolicesimo, che ispira Meyerbeer è chiaro da che parte stia per musicista e forse anche per il librettista il rispetto delle leggi cui si rifanno gli autentici cavalieri. Ed all’ autentico cavaliere puro, nobile tocca intonare l’ incipit della pagina. Pagina dove Raoul inizia ad essere l’eroe del dramma di cappa e spada svettando su tutti e propagandando a suon di acuti le leggi della cavalleria qui con accompagnamento di pianoforte ed antagonisti di ottima carriera e mezzi. Nell’esecuzione del tenore francese, assai abituato a cantare in italiano svettano gli acuti e non solo perchè a distanza di oltre un secolo stupiamo per il fraseggio infuocato, e nel contempo aulico e nobile, che non indulge a facili effetti e questo in virtù del controllo tecnico del cantante che emette suoni sempre nella posizione corretta. L’imposto vocale corretto non è sufficiente per essere un interprete del grand-opera, in assoluto il gnere melodrammatico che più mette alla frusta le doti dei cantnati, ma è il punto di partenza. Chi oggi vorrebbe proporre titoli di questo genere, prima ancora di coloro che li cantano dovrebbero avere ben presente questo principio. altrimenti…..