Che il cantare di forza equivalga a emettere suoni scomposti e rauchi, ovvero “sbraiare” come da felice termine dialettale, è una fola che il canto sulla parola, limpido e privo di sforzo di Bernardo de Muro (che si permette anche la tradizionale puntatura al si bem acuto, davanti alla quale inorridiranno i puristi) consente di classificare inequivocabilmente come tale. Risponde, in corda di baritono, il forbito, ma non per questo meno incisivo, Ernesto Badini quale altero conte di Luna.