In una rassegna dedicata alle voci importanti non poteva mancare quella di Renata Tebaldi, importante, sontuosa e femminile al tempo stesso. La data e la stessa celebrata (che questo brano volle per la propria messa esequiale) impongono la scelta. A smentire, almeno nei primi anni di carriera, una Tebaldi poco interprete e molto Tebaldi il confronto nello stesso brano sotto la direzione di Toscanini, dove il soprano è completamente diversa sopratutto nell’incipit.
Renata Tebaldi tra le grandi voci, in effetti proprio non poteva mancare.
La sua voce era proprio grande, nel senso di tanta, ma non solo : di stupendo colore, forse il piu’ bello di tutti tra i soprani, anche se il bello in una voce e’ sempre molto soggettivo, d’invidiabile ugualianza sino ai primi acuti, governata e guidata da ottimo metodo, l’uso del fiato sapiente, e l’accento nobilissimo.
Voce esente da suoni intubati, ingolati e di suono stridulo.
Le pochissime e impercettibili calature di tono, e talune vocali poste in sostituzione a scomode consonanti non inficiano la sua esecuzione di questo Requiem, che resta tra quelli da ricordare, ed il fatto che nessuna casa discografica non abbia fatto carte false per averla come protagonista, la dice lunga sulla competenza dei Signori del disco.
Poi venne il declino, abbastanza rapidamente, e nel periodo di maggior fama, come quasi sempre accade, e fu altra storia.
Ma, tra le meraviglie vocali assolute ascoltate, il sottoscritto pone senza dubbio alcuno la sua PRIMA incisione di Maddalena de Coigny. Insuperata.