Ovvero, quando fascino, magnetismo e “bella presenza” potevano ancora accompagnarsi a una minimale decenza canora.
O per dirla con una storica loggionista milanese: è anche un bell’uomo, ma non è “il” Pertile.
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Un mare di voce, bellissimi acuti, e nient’altro.
Giambattista, io direi proprio il contrario: un mare di voce, bellissimi acuti e soprattutto un magnetismo ed un carisma strabordanti.
nient’altro in che senso?
Io non amo Corelli proprio per la sua vocalità poco curata, ma parlare di minimale decenza canora mi sembra esagerato.
Beh signori, qui non vi seguo. Io, come altri frequentatori di questo blog, Corelli l’ ho sentito e so che effetto faceva dal vivo. Se ci mettiamo a discutere Corelli, allora vuol dire che ci meritiamo i Grigolo e i Kaufmann!
Peccato che non avete VISTO DAL VIVO il suo Don Carlo, Maurizio, Dick Johnson, Calaf, ecc., ecc.
E’ vero, non era “il” Pertile forse per il suo modo di essere musicale, ma signori miei, quì si tratta di una tromba squillante di voce che smorzava a volontà quando voleva, con un volume e proiezione di suono che oggi sono spariti!
Ed era legato allo studio ed alla tecnica com’era del Monaco. Un vero Principe tra i tenori!
Ci sono tanti altri qui che sapranno raccontare in modo più dettagliato.
Sto riascoltando in questi giorni il suo “Don Carlo” e francamente mi rendo conto di quanti OGGI imitino anche il suo personalissimo fraseggio.
Ammetto che Corelli sia tra i miei tenori preferiti.
mare di voce, acuti squillanti, attore affascinante, musicista quasi sempre troppo approssimativo per il mio gusto (sopratutto nel repertorio francese).
Scusa, ma di fronte a Corelli: e chi se ne frega del repertorio francese!
Ciao Billy,
Franco Corelli e’ stato negli anni sessanta uno dei migliori Jose’ del panorama operistico mondiale.
Inoltre e’ stato uno dei piu’ celebri Romeo , Werther e Raoul sempre di quel periodo.
Anche nei concerti, il grande Corelli non mancava mai di inserire brani, anche molti, tratti da quel repertorio.
Che a te o a me piaccia o non piaccia in quel tipo di repertorio , e’ ovviamente cosa accettabilissima, e che Selma lo trovi non del tutto consono ai suoi gusti e’ altrettanto accettabile, ed anche comprensibile. Alla fine, che fosse invece un grande cantante, penso l’abbiano detto tutti. Buon pomeriggio.
oggi abbiamo jonas al suo posto……..sigh!
Giulia non bestemmiare: al limite Jonas è il “nuovo” Vinay anziano, o il nuovo Cura…
Ovviamente scherzavo, era giusto per “difendere” Corelli, posto che ne abbia bisogno.
Sappi che “I pescatori di perle” è una delle mie opere preferite in assoluto!
(però è vero che l’accento francese di Corelli era terrrrrribile…)
non solo l´accento (che potrei anche perdonare), ma sopratutto lo stile: tante volte sembra “ein Elefant im Porzellanladen”.
PERÒ PERÒ quando aveva un direttore d´orchestra che lo frenava e guidava: http://www.youtube.com/watch?v=l8fzxAfEXig GRANDE!
Assolutamente d’accordo, Selma.
A me Corelli vocalmente piace tantissimo: grandissima tecnica (le smorzature degli acuti sono da leggenda) e grandissima umiltà, grandissimo esempio umano di studio continuo e alla minimia incrinatura, si è ritirato salutando il palcoscenico.
Per me personalmente, è un esempio e nel repertorio italiano mi piace emozionalmente molto. Purtroppo non l’ho mai sentito in altro repertorio, quindi non so giudicare!
Credo primi anni ’60: http://www.youtube.com/watch?v=Eg-59NoES2o
1970: http://www.youtube.com/watch?v=LzEWpvt_m1U
Regia dell’82, audio del ’60 http://www.youtube.com/watch?v=j8gkIPg7pw0