La scomparsa di Piero Tosi, novantaduenne ed in carriera da settanta anni segna a breve distanza di quella di Franco Zeffirelli, con cui lo scomparso collaborò spesso, la fine anche anagrafica oltre che artistica di una grande, irripetibile epoca del teatro, dell’opera e del cinema italiano. Piero Tosi ha collaborato con tutti i maggiori registi italiani, ha vestito ed esaltato con il costume una pletora di attori e cantanti. La sfilata Maria Callas era Maria Taglioni o Pierina Legnani in Sonnambula, Claudia Cardinale alias Angelica Sedara avvolta in uno splendido abito era bellissima, femmina e si capiva bene che non era della medesima schiatta delle gattopardine, racchie, ma vestite con misurata e raffinata eleganza. Il frack di Paolo Stoppa, Calogero Sedara era la perfetta realizzazione della salace descrizione di Tomasi di Lampedusa. Gli abiti eleganti, ma dalla gioielleria un po’ pacchiana di Sofia Loren, Filumena Marturano esemplificativi del passato della donna e della sua sofferta scalata sociale. Aggiungo che erano gli abiti giusti per quella Filumena. Il costume in Piero Tosi nasceva perfetto per quel personaggio e per quell’attore o per quel cantante. Nasceva perfetto per quel personaggio perché Piero Tosi aveva studi artistici e cultura vastissima, come molti della sua generazione aveva avuto maestri che gli avevano trasmesso amore per l’arte, il bello, la spasmodica ricerca dell’esatta ricostruzione sulla base dell’ iconografia, della pittura, dei disegni e più tardi delle grandi riviste di moda dell’Ottocento.
E questo sulla strada della grande tradizione sartoriale italiana l’abito ovvero il costume doveva essere: l’amplificazione del personaggio e la sua esaltazione. Questo non è una novità di quella generazione è, anzi, il proseguire di una grande tradizione dell’Ottocento, che aveva questa idea del costume. Certo esasperata dalla volontà di creare un abito capolavoro.
E poi il costume e chi lo indossa. Trasformare Amina in una Giselle nasceva dalla volontà di apparentare la trovatella elvetica ad altre creature, ma anche dalla figura della Callas, certamente slanciata e magra, ma non perfetta. Era il modo di vestir principi, papi, puttane, guerrieri la celebrazione di una categoria oggi negletta e vilipesa: il bello.
Un pensiero su “Piero Tosi (1927-2019)”
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Hai tremendamente ragione quando scrivi….una categoria oggi negletta e vilipesa: il bello. Non ne vedremo più di simili opere d’arte, non ci sarà più nessuno in grado di creare simili capolavori. Tosi poi era un uomo colto, preparato. Altro che i cappottoni tanto cari ai “costumisti” del nostro “brutto” tempo.