Ci lascia oggi, a 97 anni d’età, il grandissimo soprano drammatico Inge Borkh. Nata in Germania nel 1921 (ma secondo alcuni nel ’17) fu costretta ad abbandonare Mannheim appena adolescente per trasferirsi in Svizzera, a causa delle origini giudaiche della madre. Formatasi inizialmente come attrice, sfruttò le capacità sceniche trasferendo nella potenza del suo mezzo vocale le doti drammatiche, divenendo tra gli anni ’50 e ’60 uno dei più importanti soprani drammatici in carriera disegnando quel modello di cantante-attrice che solo successivamente verrà valorizzato. Le doti vocali ed il magistero interpretativo la portarono presto ad un repertorio “pesante” ed impegnativo: Salome, Elektra, Elsa, Sieglinde, Antigone, Senta, ma anche Tosca e Turandot. Fu però con Strauss che raggiunse la vetta della carriera divenendo interprete di riferimento in Elektra. Proprio al personaggio tragico di Hofmannstahl sono dedicate le maggiori testimonianze discografiche della sua arte. Oltre a Fritz Reiner con cui incise insieme alla CSO un celebre disco con brani di Elektra e Salome, la Borkh lavorò con alcuni dei maggiori direttori d’orchestra dell’epoca: Böhm, Mitropoulos, Kempe, Gui, Moralt. Dotata di voce potente e salda, riusciva tuttavia a piegare il mezzo imponente alle sfumature di una drammaturgia sempre tesa e nervosa, per questo i personaggi drammatici di Strauss, dell’opera tedesca (Wagner, Beethoven, Orff, Weber) e di Puccini sembravano scritti per quella vocalità prorompente, in una cesura netta con la precedente tradizione. Si ritirò dalle scene agli inizi degli anni ’70 interpretando proprio Elektra. Un pezzo di storia dell’opera che ci saluta, lasciandoci però il ricordo delle sue interpretazione e che oggi vogliamo omaggiare con una scelta dei suoi ruoli più celebrati. Buon ascolto.
Gli ascolti
La conoscevo. Qui a Stuttgart la si incontrava spesso ai concerti di Lieder, parlava volentieri della sua carriera ed era sempre prodiga di consigli ai giovani cantanti.
Ruhe in Frieden, Frau Borkh!
Grazie mille del ricordo,
e anche di avermi fatto scoprire che esiste una “Die Frau ohne Schatten” con lei nel cast. E’ una delle opere novecentesche che più mi affascinano e che mi piacerebbe andare a vedere a teatro.
Di quell’allestimento esistono anche degli estratti video proprio con Inge Borkh facilmente reperibili su YouTube. L’edizione completa in cd, diretta da Keilberth, dovrebbe essere stata ristampata dalla Deutsche Grammophon.