Quella di Grace Moore, vittima di un incidente aereo, fu una carriera eminentemente americana in parte sostenuta dalla bellezza e dal fascino della donna, che si estrinseca nei personaggi pucciniani, soprattutto Tosca e Mimì, ed anche la Louise di Charpentier. Il fascino della donna era e di molto superiore a quello della cantante, spesso, come la registrazione di questa Tosca dove brilla Peerce, dedita a personaggi superiori alle qualità di schietto soprano lirico.
3 pensieri su “Le altre Tosche del Met: Grace Moore.”
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Come detto una Tosca non grandissima ma che comunque sa rendere credibile il personaggio con l’uso intelligente dei propri mezzi a riprova che nell’opera il trucco e parrucca aiuta solo il fisico perché quello della voce non esiste e per fortuna!
però il “vissi d’arte” è proprio modesto!! Se penso che in quegli anni in Italia le Tosche avevano il timbro aureo di una Caniglia, di una Guerrini…. insomma. Ma deve essere stata proprio una scelta del Met che mai offrì Tosca ad una POnselle, ad una Rethberg che saranno state anche statuarie, matronali, ma i cui vissi d’arte sono veri capi d’opera!
Sviste d’altri tempi infatti! Però condivido la scelta di ricordarla..