Dopo la coppia di scuola italiana ecco quella di area più prettamente mitteleuropea, non meno impressionante sotto il profilo dell’ampiezza del medium e della pregnanza interpretativa. Anche stavolta, forse, colpisce maggiormente la voce maschile, disabituati come siamo ad ascoltare interpreti che non oscurano o ispessiscono artificialmente lo strumento, al contrario mantenendo sempre il suono leggero e morbido, come si conviene ai personaggi idealizzati della fiaba o a quelli che, nell’ambito di un dramma giocoso, si rifanno, più o meno deliberatamente, agli eroi dell’opera seria.