La Schumann-Heink eseguiva spesso in concerto, per la verità, anche il rondò di Vitellia (che cosa non pagheremmo per ascoltare, in quella pagina, una delle più impressionanti cantanti wagneriane testimoniate dal disco), ma l’esecuzione della prima aria di Sesto è di quelle che fanno scuola, non tanto per la qualità vocale o la nitidezza del trillo, ma per la mole di intenzioni interpretative che la cantante, tacciata (da stolti o interessati catalogatori) di essere gelida e matronale, riesce a trasmettere. Si ascoltino, a titolo di esempio, i vari “quel che vorrai farò”, l’invocazione “guardami”, o ancora una frase all’apparenza banale come “oh qual potere, o Dèi! donaste alla beltà”.
Un pensiero su “Cantare Mozart 24: Ernestine Schumann-Heink, Sesto.”
Lascia un commento
Devi essere connesso per pubblicare un commento.
è davvero una esecuzione ottima. proprio nell’invocazione “guardami” è la migliore tra tutte le versioni che ho ascoltato.
voglio solo aggiungere che giorni fa ascoltavo la riproposizione, su radio3, di un programma di Paolo Terni sul carteggio tra Mozart e il padre, in cui questa aria veniva proposta come punto di approdo della ricerca mozartiana sull’opera italiana, sul rapporto tra musica e parola (e ascoltando questa versione mi è sembrato proprio giusto)