Celeberrima è, del tenore lettone, l’esecuzione della grande aria di Idomeneo, modello insuperato di canto baritenorile applicato alla scrittura fiorita, che dell’opera seria è mezzo di espressione privilegiato. Ma non esclusivo, come ci ricorda l’ultimo assolo del giovane Belmonte, che predisponendosi al ratto, che dà il titolo all’opera, invoca il patrocinio e l’assistenza del suo nume tutelare. Una di quelle letture in cui non si sa se ammirare maggiormente la bellezza dello strumento vocale (naturalmente brunito eppure squillante e morbido in tutta la sua estensione) o la sensibilità dell’interprete, che restituisce in pari misura la tenerezza dell’innamorato e la fermezza della sua risoluzione.
