A quasi trent’anni di distanza dall’esordio, la voce di Eidé Norena è ancora quella di una ragazza, il timbro chiaro e al tempo stesso malinconico suggerisce la purezza e il dolore del personaggio, che ritiene di avere perduto l’amore della sua giovane vita. Il disco è quasi un inno all’unione delle culture europee, o per meglio dire alla koiné che solo la musica propizia: abbiamo infatti una cantante norvegese che esegue, in traduzione francese, un’aria tratta da un’opera tedesca.