Una cantante avvezza a Verdi, specie a quello degli anni di galera o comunque “pesante”, non può essere anche una raffinata esecutrice mozartiana. Errore, perché la reggiana Ligabue, celebrata Leonora de Vargas, Elvira di Ernani e Leonora di Trovatore, scolpisce il recitativo di donn’Elvira con ineguagliata capacità di dolente introspezione ed esegue il rondò risolvendo con sbalorditiva facilità l’ornamentazione prevista, mentre il “corpo” vocale dell’autentico soprano lirico restituisce alla tradita dama di Burgos tutto il nobile sconforto che le compete.