Enrico Molinari iniziò la carriera come basso, trasformatosi in baritono cantò nei maggiori teatri italiani (Scala compresa) e dell’America del Sud. Non fu un divo, lo descrive benissino Lauri Volpi in “voci parallele”. Eppure Enrico Molinari con la sua emissione della vecchia scuola per cui un baritono può, ed anzi deve, suonare chiaro è squillante, sonoro in tutta la gamma della voce, sale con facilità agli acuti è incisivo nel fraseggio e coglie bene, pur senza essere un interprete personale, il personaggio irato e vincide, ma pur sempre nobile ed anzi regale.
Un pensiero su “ristorare l’udito 6^ . Enrico Molinari in Ernani”
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cantante magnifico, sempre misurato in qualunque sia il repertorio, emissione da manuale e lo dimostra la carriera lunghissima, timbratissimo, squillante, oggi semidimeticato solo perchè all’epoca divideva i palcoscenici con personalità e voci del calibro di Galeffi o Franci.