Dal Portogallo alla Russia sempre nel segno del canto di scuola, dell’eleganza e del saper dire e nell’assoluto rispetto della tecnica di canto e del gusto. L’esecuzione dell’aria della lettera di scrittura piuttosto centrale e di andamento declamatorio spesso che può dar luogo a suoni simili più prossimi al parlato che al canto anche per una malintesa idea della vocalità di Charlotte trova in Maria Maksakova (1902-1974) un’esecuzione esemplare. La Maksarova voce di mezzo acutissimo (anche se cantava ruoli di mezzo assoluto come Marfa di Kovancina, ma agli inizi di carriera era stata classificata quale soprano lirico) non strapotente, ma eguale in tutta la gamma, in grado di cantare ogni frase, esemplare per il legato e la capacità di mantenere la voce sempre nella medesima posizione pur passando dal piano al forte senza prese di fiato abusive, senza manomissioni della linea musicale, senza esagerazioni e senza esagitazioni.