In effetti i lavoratori che celebrano il 1° maggio dovrebbero essere quelli dipendenti e non già gli autonomi, categorie alla quale appartengono direttori d’orchestra e cantanti d’opera. Oggi, però attese le illuminate riforme tutti di fatto sono lavoratori autonomi e quindi possiamo -Grisi style- celebrare la festa del lavoro con la memoria di cantanti i quali hanno calcato le tavole del palcoscenico con una assidua frequenza che rende i cantanti di oggi e del recente ieri ( quelli che viaggiavano in jet) lavoratori dal ritmo di lavoro assolutamente normale. Cominciamo, spulciando le cronologie scaligere, dalla robusta razza piemontese (la stessa di Teresa de Giuli Borsi, che cominciò la carriera con Nabucco e la chiude con Aida o di Madga Olivero) incarnata dalla canavesana Teresa Belloc Giorgi (al secolo Maria Teresa Trombetta 1784-1855) monopolista della stagione 1820-’21 della Scala dove cantò dalla sera del 26 dicembre 1820 sino alla prima settimana del novembre successivo ben 8 titoli (Fedra di Mayr, Donna del lago di Rossini, Emira, regina di Egitto di Mosca, l’uniforme di Weigl, La sciocca per astuzia di Mosca, Elvira e Lucindo di Stuntz, Cenerentola di Rossini, donna Aurora di Morlacchi ed infine Elisa e Claudio di Mercadante) per un totale di 221 recite ovvero una recita a giorno perchè in quaresima ed in luglio non si davano rappresentazioni d’opera.
Il passaggio del tempo non modifica i ritmi di lavoro dei cantanti come compravano le cronologie degli impegni di Caruso al Met, sopratutto quanto era famoso, ma non divo e quindi doveva reggere la concorrenza di altri tenori che a seconda delle scelte di Giulio Gatti Casazza potevano essere Alessandro Bonci, Leo Slezak, Karel Burian, Herman Jadlowker, Karl Jorn, che non si limitavano a Wagner, ma cantavano e molto bene il repertorio italiano.
Un altro esempio di superlavoro , raccontato direttamente dall’interessata, e supportato non già dal jet, ma da una più banale automobile è quello della giovane Rosetta Pampanini che cantava una sera Otello a Padova e la sera dopo Boheme a Mantova. Certo era una cantante giovane e doveva farsi strada in un mondo dove il pubblico (che magari non vantava 1500 all’opera) copriva di fischi ben tre Mimì prima di essere soddisfatto nelle proprie giuste pretese.
Chiudo con tre casi esemplari che dimostrano come il ritmo di lavoro lo si possa sostenere senza danni solo in grazia di tecnica, professionismo e musicalità . E mi riferisco a tre primedonne che nel momento in cui praticavano il super lavoro erano già grandi cantante e forse dive: Eleanor Steber, Ebe Stignani e Maria Callas.
La Steber il giorno 9 febbraio 1952 entrò nel SUO Met alle 11 delle mattina debuttò Desdemona do Verdi nella recita pomeridiana, poi in serrale vestì i panni di Fiordiligi uno dei ruoli in cui meglio la cantante americana metteva in mostra tecnica, stile e gusto. Stesso tour de force era stato il 7 gennaio 1940 per la signorina Stignani che era entrata anche lei verso le 11-12 al teatro Verdi di Trieste ed era stata la maliarda Leonora de Guzman alla matineé e la strega Azucena alla serale . Qualcuno potrà dire che era stata soprattutto Ebe Stignani ovvero lo sfoggio di una voce importante, sontuosa retta da esemplare tecnica di canto. Esemplare tecnica di canto, studio indefesso che consentirono ad una Callas, ancora grossa e goffa, ma vocalmente esemplare di debuttare l’8 novembre 1952 al Covent Garden di Londra come Norma ed una settimana o poco più dopo l’ultima recita (20 novembre) di scrivere una irripetibile pagina della storia del canto (in compagnia di un esemplare de Sabata) nel ruolo della luciferina Lady Macbeth.
Caruso al Met:
http://tinyurl.com/km8jhub
[Met Performance] CID:41020
Manon Lescaut {7}
Metropolitan Opera House; 02/17/1908
[Met Performance] CID:41050
Faust {252}
Metropolitan Opera House; 02/20/1908
[Met Performance] CID:41060
Hänsel und Gretel {37}
Pagliacci {73}
Metropolitan Opera House; 02/21/1908
[Met Performance] CID:41100
La Bohème {58}
Metropolitan Opera House; 02/24/1908
[Met Performance] CID:41120
Il Trovatore {53}
Metropolitan Opera House; 02/26/1908
[Met Performance] CID:41140
La Traviata {63}
Metropolitan Opera House; 02/28/1908
[Met Performance] CID:41150
Iris {6}
Metropolitan Opera House; 02/29/1908
Verdi – Otello – Ramon Vinay & Eleanor Steber
Essendomi venuto in mente, aggiungo la Casolla che a Trieste fece una sera “Il castello di Barbablù” di Bartok e debuttò la sera successiva la “Mazeppa” di Tchaikovsky per salvare la recita da un improvvisa indisposizione del soprano originariamente scritturato.