Il terzo americano qui in chiave di basso che agli inizi degli anni ’80 ci ha fatto sognare su quella che poteva essere la sfolgorante vocalità di Filippo Galli, il basso nobile di Rossini. Molti dopo di lui ci hanno … Continua a leggere
Archivi annuali: 2016
Genetliaco di Rossini, 16: La Cenerentola.
Il rondò di Angelina in una delle prime versioni testimoniate dal disco. Esemplare soprattutto per l’emissione al grave e la precisione e fluidità delle figure ornamentali.
Genetliaco di Rossini, 15: La pietra del paragone.
Le parti di basso buffo o cosiddetto parlante hanno subito nel passato ( e se è per quello hanno ricominciato a subirlo da un ventennio) travisamenti, esagerazioni e scempi. Con un mezzo limitato Enzo Dara dimostra come si possa essere … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 14: Il turco in Italia.
Uno dei momenti irrinunciabili dell’opera comica (non solo rossiniana), vale a dire il confronto fra primadonna e basso buffo, qui nell’esecuzione, mirabile per eleganza e finezza, di due interpreti avvezzi anche e soprattutto al repertorio serio. Perché non è con … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 13: Il barbiere di Siviglia.
Qualcuna di più ha eseguito Rossini comico con una eguaglianza e rotondità timbrica superiore ad anche maggior proprietà di tecnica, ma l’accento piccante e misurato nel contempo, che coglie il personaggio resta, ancor oggi dopo ottant’anni dalle prime esecuzioni rossiniane … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 12: Otello.
Uno dei momenti topici del teatro rossiniano, la sfida, come dire l’occasione per il tenore contraltino e il baritenore (e ovviamente il soprano) di incrociare, non solo metaforicamente, le spade. Tra Otello e Donna del lago la scelta è caduta … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 11: Zelmira.
L’altro fenomeno made in Usa ossia Chris Merritt, che si inventò una voce da baritenore, dimostrando, coi fatti, come anche le voci maschili potessero emettere sovracuti, gestire passi di agilità (anche se le scrittura di Andrea Nozzari non sono complesse … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 10: Zelmira.
Modesto ben più di quello di Blake il mezzo di William Matteuzzi, oggi oggetto di una damnatio memoriae di cui si ravvisano a stento le ragioni (al di là della consolidata necessità di disprezzare il passato allo scopo di incensare … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 9: La donna del lago.
Rockwell Blake, detto Rocky, è stato fra i tenori il simbolo del tenore rossiniano capace di rivaleggiare e superare soprani e contralti, liberando (con Ramey) le voci maschili dalla sudditanza rispetto a soprani e contralti. E’ stato, ad onta di … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 8: Bianca e Falliero.
Da un paradigmatico concerto parigino interamente dedicato al Pesarese, una non meno paradigmatica esecuzione del duetto del primo atto. Il paragone tra questa e l’ultima pesarese delinea più e meglio di ogni possibile discorso i limiti temporali (e spaziali) della … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 7: Bianca e Falliero.
L’unico vero attendibile omaggio alla vocalità e drammaticità della contessa Manna in arte Carolina Bassi detta anche la Napoletanina. Se questo è, come sempre accadeva, la radiografia della voce della cantante nell’anno 1819 siamo davanti ad un fenomeno poche volte … Continua a leggere
Genetliaco di Rossini, 6: Tancredi.
Ancora una volta viene spontaneo pensare a Stendhal e alle sue descrizioni del “portamento mirabile della signora Pasta”, capace di far dimenticare il ridicolo di scenografie “in cui gli alberi proiettano ombra sul cielo”. Oggi, peraltro, gli alberi non proiettano … Continua a leggere