Quello di Natalia Ermolenko (1881-1937) e di David Yuzhin (1863-1923) è un caso anomalo nelle coppie di cantanti perché entrambi ebbero grandissima fama e splendida carriera non solo nei teatri russi, ma anche in quelli europei. La voce di lei era poi straordinaria perché univa alla potenza e penetrazione dei soprani lirico drammatici gusto e tecnica, che le consentivano nel contempo di affrontare Carmen, Violetta, Norma e le parti drammatiche di Wagner. Quasi sempre in lingua russa. Ed in Russo i due eseguono il duettone o meglio una parte di esso. E’ l’unica esecuzione in russo, come osserva nel suo scritto da noi pubblicato Vivian Liff. Liff liquida l’esecuzione senza particolare entusiasmo. Posso capire se il raffronto è con lo straordinario squillo dei lacerti di Lauri Volpi con il timbro autenticamente maschile, caldo e con il canto elegante di Karl Jorn o con l’esecuzione di Wittrisch (che non può mancare ed infatti domani chiuderà questo viaggio nel passato), ma il tenore russo neppure giovanissimo all’epoca della registrazione propone un’esecuzione in primo luogo equilibrata perchè il timbro è nobile, il canto sempre morbido, il legato preciso, l’accento in bilico fra amore ed eroismo e poi di fianco a lui brilla la voce davvero sontuosa, vellutata ed ampia di quella che venne definita, con una certa ragione, la Leider russa.