La proposizione del maestro Serafin è il solo caso in cui in questa rassegna andiamo a proporre una registrazione non a 78 giri. Ma la scelta di Tullio Serafin assume un duplice significato. Il primo il direttore veneto fu la bacchetta della celebrata esecuzione areniana nel 1933 che vide l’unica rappresentazione scenica con Giacomo Lauri Volpi, il secondo che il medesimo direttore è l’ultimo di una lunga serie dove quattro nomi sono irrinunciabili almeno da citare per l’importanza storica dei maestri che dirigevano il capolavoro. Alludo a Mahler, Walter, Toscanini e Mancinelli, che più volte in tutto il mondo condussero la nave del capolavoro meyerbeeriano in porto, nave popolata di grandissimi, molti dei quali abbiamo proposto in numeri solistici. Serafin offre una direzione pugnace, solenne al tempo stesso scandita dove sono ben chiare la singole sezioni ed il loro succedersi con un senso del teatro e drammatico ed una scansione dei singoli momenti esemplari oltre che una sicurezza di conduzione dell’orchestra e del coro che oggi risultano difficili o prerogative di pochissimi, mentre un tempo erano la normalità della direzione d’orchestra.