Turandot a Boboli.

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Quando il Maggio fiorentino faceva CULTURA nel senso più ampio e completo del termine, gli spettacoli al Giardino di Boboli (quelli che oggi beneficiano di una stagione dedicata e propongono prodotti di seconda scelta, quando non di terza) fornivano l’occasione di proporre allestimenti grandiosi, ora di titoli desueti (Incoronazione di Poppea diretta da Marinuzzi con un cast stellare capitanato da Cigna e Cobelli), ora di opere di grande repertorio. In anni più recenti l’ultimo capolavoro pucciniano è stato portato in tournée addirittura nella Città Proibita, ma questa edizione estiva, di cui Youtube ci consegna un lacerto neppure così fortunoso, è davvero imperiale, in primis per la qualità eccezionale della protagonista, ultimo esempio di soprano drammatico capace di passare da Mozart a Verdi, da Wagner al Novecento storico senza intaccare tonnellaggio vocale, qualità del suono, pregnanza d’accento.

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