E dopo la Rosina mezzo, ecco il soprano, che esegue però l’aria nella tonalità originale di mi maggiore (e non trasposta mezzo tono sopra, come da tradizione), scende in maniera impeccabile (laddove molte esponenti della categoria o sfoggiano suono sbracati, oppure non si sentono), coniuga espressione e virtuosismo in una sintesi mirabile.