Uno dei Conti di riferimento nella declinazione del tenore di grazia (che non equivale necessariamente a tenorino languido e svociato) è senza dubbio Tito Schipa, certo privo del rondò (e anche dei trilli previsti dall’autore alle parole “al tramonto del dì”) ma insuperabile per linea di canto forbita e varia, voce perfettamente sul fiato, squillo e potenza in zona centro-acuta (sentire la chiusa).