Claudio Abbado, Hermann Prey, Teresa Berganza, Luigi Alva, Enzo Dara, Paolo Montarsolo:
Il grande finale dell’atto I è uno degli esempi più chiari della “follia organizzata” rossiniana. L’azione segue un ritmo serrato: dall’entrata del Conte travestito da soldato ubriaco in un crescendo di equivoci e imbrogli ai danni di Bartolo, ai successivi ingressi di Basilio e Figaro che ingarbugliano ancor di più la situazione (drammatica e musicale) sino alla cesura dell’irruzione della “forza” e il successivo momento di stallo: un fermo immagine cinematografico che sembra dare ordine (momentaneo) agli intrecci di nodi sino alla stretta conclusiva. Un finale capolavoro in cui il genio ironico e razionalista di Rossini si esprime con tutta la sua arguzia. La scelta – obbligata – cade sulla storica messinscena di Ponnelle governata dal giovane e strepitoso Abbado (che nel Rossini comico trovava il repertorio ideale).