L’ingresso inaspettato di un sorpreso (e facilmente corruttibile) don Basilio sembra stravolgere i piani dei due innamorati e del loro scaltro manutengolo. I piani poi saranno scoperti, ma non per l’ingresso di don Basilio. Qui abbiamo reso omaggio a chi per primo pensò ad una seria riproposizione del Barbiere che si avvicinasse maggiormente allo spartito originale: Vittorio Gui. Non dimentichiamo che quella che viene chiamata “edizione critica” in realtà nasce proprio da una prima revisione dall’originale voluta da Gui. All’epoca delle esecuzioni di Gui si tacciavano le medesime di essere troppo mozartiane, ma quel Mozart cui Gui si inspirava e si rifaceva non era certo quello dei giorni nostri, ma un Mozart all’italiana in ogni senso. Or bene chi sente l’insieme di eleganza, levità e nel contempo una certa pienezza e calore orchestrale può chiaramente capire l’ubi consistam della visione (e lezione, oggi dimenticata) di Vittorio Gui.