Abbiamo parlato del Conte come del vero protagonista dell’opera. All’inizio del secondo atto entra in talare, spacciandosi per don Alonzo allievo di don Basilio. Nell’immaginario popolare si privilegia la voce falsettante del falso “curiale” che inneggia alla pace ed alla gioia. Poi ci sono gli “a parte” dove il conte è il conte e quindi canta con il linguaggio fiorito e metaforico dell’agilità che spetta al grande di Spagna e allora uno dei pochi tenori, che nella propria brevissima carriera ci abbia ricordato questa peculiarità del conte.