Rockwell Blake, detto Rocky, è stato fra i tenori il simbolo del tenore rossiniano capace di rivaleggiare e superare soprani e contralti, liberando (con Ramey) le voci maschili dalla sudditanza rispetto a soprani e contralti. E’ stato, ad onta di un timbro per nulla accattivante e nel prosieguo della carriera sempre più bianco ed arido, l’inarrivabile Giacomo V per oltre un ventennio. Non pare esistere difficoltà vocale, prima fra tutti la tenuta di fiati e poi la capacità di mutare dinamica che il tenore americano non sappia superare. Chi, come me l’ha sentito per un ventennio deve ricordare gli entusiasmi che suscitava e gli applausi che meritava ogni volta che, preparato, preciso, puntuale e pertinente vestiva i panni di un eroe pensato per il mezzo modesto, ma tecnicamente straordinario di Giovanni David.