Modesto ben più di quello di Blake il mezzo di William Matteuzzi, oggi oggetto di una damnatio memoriae di cui si ravvisano a stento le ragioni (al di là della consolidata necessità di disprezzare il passato allo scopo di incensare un presente che ha ben poche frecce al proprio arco). Eppure, tanto nei ruoli di mezzo carattere (i prediletti dal cantante bolognese) quanto in quelli a maggior tasso tragico il tenore si è distinto per fluidità di ornamentazione, estensione e squillo, oltre che per consolidata pertinenza di accento e scansione, pur nei limiti dettati dalla natura vocale.