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La stagione della Rossini Renaissance, sovrabbondante di occasioni mancate o colte solo a metà, ha però regalato anche alcuni momenti di assoluto splendore. Molti di questi sono legati a Samuel Ramey, che per omogeneità vocale, sobrietà di interprete, fantasia e precisione nell’ornamentazione resta, per la corda di basso cantante, un esempio insuperato e di fatto privo di epigoni. Poi rimane la curiosità, davvero da macchina del tempo, di ascoltare in questa funambolica pagina un virtuoso non meno rifinito come Pol Plançon!