E dopo lo spettacolo, in ogni senso, indegno offerto ieri sera da mamma Scala, RIPARAZIONE con il mestiere e l’onestà di Flaviano Labò. Il timbro (seppur piacevole) non è privilegiato, l’interprete solidamente convenzionale, ma un tenore capace di passare dal repertorio romantico a quello tardo ottocentesco, fino agli estremi (in ogni senso) titoli del catalogo pucciniano, sfoggiando in ogni ruolo la medesima sicurezza, la stessa preparazione e capacità di essere esecutore attendibile e non solo un velleitario (magari di bella voce), è, oggi come oggi, semplicemente una chimera.