Un Turiddu al giorno…\30. Carlo Bergonzi

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E dopo il Turiddu da New York, ecco l’italianissima versione del cavalier Bergonzi, sempre esemplare per solidità di canto, che gli consente di reggere senza problemi il tempo giustamente ampio staccato da Karajan al “Bada Santuzza”, un poco meno esemplare sotto il profilo dell’accento, che risulta un po’ troppo compassato, soprattutto di fronte alla turgida quanto fremente Santuzza di Fiorenza Cossotto.

5 pensieri su “Un Turiddu al giorno…\30. Carlo Bergonzi

  1. Sempre grazie al Corriere della Grisi :) Conosco poco e male quest’opera di Mascagni (di cui apprezzo moltissimo altre opere, tipo Iris che sto ascoltando proprio ora con la Magda nel 56), quindi dovrò rimediare e recuperare tutti questi ascolti sulla Cavalleria!!! Peraltro, da alcuni ascolti parziali mi è sempre piaciuta moltissimo, quindi non so spiegarmi il perché di questa mancanza.

    Che edizione di Cavalleria mi consigliereste se doveste scegliere? Io ne ho o una o due in qualche cofanetto, ma non le ho mai ascoltate…

    Un parere a caldo sugli ascolti di Corelli, Tucker e Bergonzi.
    L’ultimo è ineccepibile vocalmente però… troppo signore, troppo borghese per uno come Turiddu. La Cossotto mi piace molto invece perché vocalmente ottima e anche molto sensuale.

    Corelli e la Bumbry hanno delle voci davvero magnifiche, sicuramente le più belle tra queste sei. La Bumbry è davvero una sensazionale Santuzza e Corelli, effettivamente, vocalmente non è in secondo piano, ma sul versante dell’accento è meno fantasioso e un pelo troppo compassato. Certo, stiamo a fare le pulci ai grandi 😉 Aggiungo che ho adorato la direzione da brividi di Bernstein.

    Tucker è sempre eccezionale! Peccato per la pronuncia poco idiomatica, che disturba un pochino, però riesce ad essere lo stesso vario. La sua Santuzza, dalla pronuncia in alcuni momenti simile a quella della Sutherland, è effettivamente efficiente, oggi ci sarebbe bisogno di tante come lei!

    • a caldo l’edizione di Karajan, ma anche quella di Bernstein che è tutta sul tubo come pure quella Bergonzi bumbry, se non mi sbaglio (senectus increscit) di Bartoletti a Buenos Ayres e poi se vuoi una Santuzza suonata nel dolore e nello strazio Giannina Arangi Lombardi. I vari brani incisi da Pertile, Gigli, Merli, Rosvaenge, Jeritza (dal vivo a Vienna nel 1933), Caniglia, la Muzio, la Burzio sono da manuale tutti e tutti devono essere ascoltati. Ho citato a caso i primi che mi vengono in mente!
      dimenticavo circola anche un live dell’Olivero, ovviamente Santuzza è figlia di principi sotto mentite spoglie tanto nobile e studiato è il suo fraseggio!

  2. Grazie a entrambi per i suggerimenti :) me li segno e poi li cercherò. Inizierò da quella di Bernstein che è sul tubo e come forse quella di Mascagni (che cosa strana questa XD).

    Ovviamente i grandi del passato vanno ascoltati e provvederò Donzelli, e magari trovo pure il live della principessa Olivero <3

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