Passava per il meno bravo dei tre grandi tenori spagnoli in carriera dal 1915 al 1935 o meglio ancora per quello meno singolare perché il timbro e le filature di Fleta da un lato, lo splendore e la facilità della zona acuta di Lazaro fanno parte della mitologia dell’opera. Eppure Antonio Cortis è un grandissimo tenore sempre misurato, sempre vario nel fraseggio e nel dire (quand’anche non personale e particolare come Fleta) e attento alle ragioni musicale senza gli eccessi degli altri due. Insomma quando la misura ed il rigore diventano arte e non solo esecuzione.
Un pensiero su “Un Turiddu al giorno…./27 antonio cortis”
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ero rimasto a Schipa e oggi mi sono ascoltato tutte le ultime puntate di questa serie. Devo dire che questa registrazione di Cortis per musicalità, fraseggio e interpretazione mi sembra una delle più belle se non la più bella siciliana che conosca; certo ci sono anche altri preziosi fraseggiatori tra quelli che avete proposto in questa rubrica ma nessuno risolve un brano che potrebbe sembrare facilone ed esteriore (soprattutto se puntualmente urlato come ai giorni nostri), con il senso di malinconia e dramma che riesce a metterci Cortis. Questo Turiddu ha già perso tutto, va verso un destino segnato.