In questa rassegna ci sembrava opportuno inserire un Ruriddu affidato ad un tenore che non fu famosissimo ed assiduo dei grandi teatro d’opera e che rappresenta, vista anche la data della registrazione (1902) una delle prime testimonianze delle modalità esecutive del ruolo mascagnano ancora in chiave essenzialmente lirica e, nel brindisi che preclude la tragica conclusione dal sapore lirico e popolaresco, bandita o appena accennata ogni stentoreità a riprova che i primi interpreti non solo famosi erano tenori di cosiddetto mezzo carattere.