“L’è brav, l’è anca un bel òm. Ma l’è minga el Pertile!” Così una storica loggionista – la Rina – rivolgendosi a Corelli (tenore che pure apprezzava, al punto da aver chiamato Franco il proprio cagnolino). Ascoltando l’addio alla madre inciso dal tenore veneto è difficile non condividere l’opinione sopra riportata, ché questo Turiddu, di voce tutt’altro che bella o anche solo singolare per timbro, non ha nulla da invidiare alla voce d’oro di Gigli nel commosso e, al tempo stesso, trattenuto congedo dagli affetti più cari. Eloquentissima, in particolare, la frase “voi dovrete fare da madre a Santa”, attaccata a mezza voce (una mezza voce vera, non un rantolo) e segnata da una progressiva espansione che culmina in un “per me pregate Iddio” di rara intensità. Mirabile anche l’inciso “un altro bacio”, contrassegnato da un diverso colore vocale in ciascuno dei due enunciati.