È da poco terminata la differita, sulla televisione austriaca, della Cavalleria rusticana dal Festival di Pasqua di Salisburgo. Produzione celebrata e incensata quale fondamentale, storica e ovviamente “di rottura” fin da prima del debutto. E figuriamoci ora. Sempre dalla televisione austriaca abbiamo assistito al pellegrinaggio (o forse sarebbe meglio dire, al ritorno a casa) dell’attuale sovrintendente scaligero, accorso al debutto del divo che aveva, giova ricordarlo, già “paccato” la prevista presenza ambrosiana nel medesimo titolo. Ammesso e non concesso l’intervenuto perfezionamento del contratto. Ultimo, ma ne siamo certi non ultimo “gioiello” di una stagione Expo che ha finora esclusivamente coperto di ridicolo chi l’aveva annunciata e quanti ne avevano preventivamente encomiato le qualità.
Ci sarà tempo, nei prossimi giorni, per analizzare in dettaglio il risultato musicale di questa Cavalleria e dei susseguenti Pagliacci. Intanto, però, proponiamo il titolo di Mascagni (uno degli irrinunciabili per la Pasqua del nostro piccolo sito, come già visto negli anni scorsi) in esecuzioni che affondano le proprie radici in quella Mitteleuropa che dovrebbe, stando alla vulgata, trovarsi agli antipodi del mondo letterario, musicale e culturale espresso nell’opera. La scena si finge ovviamente in Lubecca o in Brema, e l’osteria di mamma Lucia può ricordare quella, assai più nordica di Fidès (donde l’aria “aggiunta”, affidata a una delle più grandi esecutrici della pagina documentate dal disco), ma il dramma emerge comunque in tutta la sua potenza e anzi risulta, in taluni casi, potenziato dall’eccezionale qualità dell’esecuzione.
Come spesso avviene il passato sorprende, meraviglia, induce a riflessioni e comparazioni. Anche a Pasqua, periodo in cui si è tutti più buoni e propensi al perdono. Come dice Filippo: “non sempre!”
Gli ascolti
Mascagni – Cavalleria Rusticana
Voi lo sapete o mamma – Melanie Kurt, Emmy Destinn
Tu qui Santuzza?…Ah lo vedi – Karl Jörn e Melanie Kurt, Helge Rosvaenge e Maria Jeritza
Fior di giaggiolo – Frieda Hempel, Elise Elizza
Turiddu mi tolse l’onore – Maria Jeritza ed Emil Schipper
Mamma, quel vino è generoso – Desider Aranyi
Meyerbeer – Le Prophète
Ah mon fils – Ottilie Metzger
A giudicare da quanto abbiamo udito da salzburg i tempi sono cambiato in terra allemanda….e tanto!
mamma che orrore, a cominciare da Thielemann che dirigeva l’operetta col coro fuori tempo di continuo…a 450 euro a biglietto!
caro pereira, e poi non fai dirigere daniel harding in stagione? e ci propini gli zanetti & C? un giro in archivio a sentire una delle poche meraviglie ( e senza staatskapelle dresda !!) passate dalla scala in queste ultimissime stagioni farebbe bene a lei e a noi caro signor Pereira!!!
non ho visto la Cavalleria in oggetto, ma nel leggere non ho ben capito…adesso pare che il kau kau sia stato riacciuffato per Milano?
Concordo con Giulia…avere un già sperimentato Harding che si vede rimpiazzato da un Rizzi non mi pare un grande omaggio alla stagione expo anzi….