Auguri ad Antonietta Stella!

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Oggi vogliamo fare gli auguri a una grandissima cantante d’opera, Antonietta Stella, molto amata dal nostro blog, che abbiamo scelto di celebrare con un suo meraviglioso ascolto, la grande aria di Luisa Miller dalle recite palermitane del 1963. Nella prima sezione la voce della Stella è come sempre sontuosa e piena, il timbro dolce e nobile ben si presta alla preghiera di Luisa, e con poche inflessioni la Stella riesce a essere dolce ed espressiva. Da notare poi il controllo assoluto nella zona medio grave, che le permette di cantare con morbidezza e facilità le prime frasi dell’aria, senza mai perdere in rotondità di suono o morbidezza, per salire ad acuti pieni e facili. Lo stesso si può dire per la cabaletta, affrontata con slancio forse un po’ prudente, ma dall’esecuzione facilissima, dove ancora una volta l’omogeneità della voce permette alla Stella di scendere e salire con una continuità e controllo del suono a noi oggi sconosciute. Un esempio di grande dote vocale amministrata con sapienza da una grandissima cantante che amiamo sempre ricordare. Buon compleanno signora Stella!

3 pensieri su “Auguri ad Antonietta Stella!

  1. Auguri alla grande Stella :) Voce grande, bellissima, sicura, luminosa, sempre partecipe come interprete, purtroppo non abbastanza ricordata (tranne qui ovviamente!)… se cantasse oggi annichilerebbe ogni presunta concorrente con due note!

  2. Antonietta Stella oggi sarebbe il soprano numero uno al mondo sempre che quei coglioni che gestiscono l’opera non le facessero cantare Turandot e Gioconda, perché il volume e l’ampiezza c’erano. Le opere più drammatiche infatti furono occasionalissime nella carriera della Stella. La personalità forse non era travolgente e le si adattavano i personaggi di donna mite e sottomessa a marito, amante e fato del tardo Verdi o di Puccini. Ma… che cantante, e poi una cosa in cui Stella, Cerquetti e Tucci sono imbattibili, la dizione!!! esemplare da attrici di prosa. Con esse assolutamente impura, come si pronuncia in Umbria, Toscana e Lazio!
    ciao

  3. Sono assolutamente d’accordo Donzelli! Segno dei tempi era anche avere criterio nell’affrontare il repertorio, esattamente l’opposto di oggi in cui ad una Netrebko, solo perché sonora e gonfiata nei centri tanto da perdere a ritmo sconcertante note acute fanno fare il soprano drammatico elogiandola pure…
    Sulla dizione hai più che ragione: è un piacere sentir scandito il testo senza che la voce vada fuori posto o rimanga tutta in bocca.

    Una curiosità, com’era l’Africana della Stella?

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