Contrapposta a quella di Teresa Berganza, che si ispirava a quelle nate a Parigi al teatro dell’opera comique, oggi proponiamo quella di Gabriella Besanzoni, che fra il 1910 ed il 1930 fu nei teatri italiani e sudamericani il modello di Carmen cantata con mezzi sontuosi e nel caso della Besanzoni anche con buon controllo del suono, ma con l’idea che l’estroversione e la dovizia dei mezzi, soprattutto nella scena della seduzione con le nacchere ( e del pari in quella della carte), fosse la sigla del personaggio più che l’accento insinuante e analitico.