Sonata No. 18 in sol maggiore, D 894 – Radu Lupu:
Sonata No. 19 in do minore, D 958 – Wilhelm Kempff:
3 Klavierstücke, D 946 – Julianna Andreeva Avdeeva:
La sonata in sol maggiore fu l’ultima pubblicata da Schubert in vita, ed è una delle sue più serene e gioiose, quasi a preparare per contrasto il clima cupo e tragico degli ultimi tre capolavori. Divisa in quattro movimenti e conosciuta anche con il titolo “Fantasia”, veniva considerata da Schumann come la più elegante tra le sonate schubertiane. L’interprete scelto per la D 894 è Radu Lupu, pianista che con Schubert ha instaurato un rapporto di grande profondità ed originalità: una lettura che, come sempre, unisce grande virtuosismo ad una patina misteriosa ed ascetica, così da conferire anche ad una pagina di scoperta serenità come questa sonata, un retrogusto malinconico e amaro (in questo senso vengono accentuati nei primi due movimenti quei passaggi contrastati e sfuggenti come nuvole scure su di un terso cielo primaverile che sembrano preannunciare l’avvicinarsi di una tempesta).
La sonata in do minore apre l’estrema trilogia pianistica di Schubert: tre sonate scritte negli ultimi mesi di vita, ma pubblicate solamente postume oltre 10 anni dopo la scomparsa del compositore. I tre lavori – di ampie proporzioni e complessità – sono tra loro interconnessi da rimandi strutturali, ciclici e armonici così da costituire un insieme compatto di grandissima forza drammatica. Si tratta di lavori che richiedono non solo estrema perizia tecnica, ma vera ispirazione e capacità interpretative. Per la D 958 ho scelto un classico: Wilhelm Kempff, storico interprete schubertiano e pioniere dello studio e approfondimento esecutivo delle sue sonate (di cui incise più volte l’integrale ben prima che esse entrassero stabilmente nel repertorio).
Infine i 3 Klavierstücke, D 946 composti nel 1828 ad appena sei mesi dalla morte: anche stavolta propongo una giovane e straordinaria interprete, Julianna Andreeva Avdeeva, pianista non ancora trentenne e vincitrice dell’ultima edizione del prestigiosissimo Concorso Chopin di Varsavia (2010), di cui colpisce la maturità espressiva la profondità (ovviamente la Scala è off limits per i giovani talenti, poiché tutti i posti sulla tastiera vengono occupati dagli arzilli Maurizio e Daniel…).
Buon ascolto!
Yulianna Adveeva è davvero una pianista interessante. Suonerà da noi il 15 marzo e non vedo l’ ora di ascoltarla dal vivo!