Consolatoria per il Rigoletto viennese

Keenlyside

Non c’è pace per il Rigoletto di fine anno allestito dalla Staatsoper viennese, dapprima orfano di bacchetta (Franz Welser-Möst, abbandonato l’incarico di direttore musicale del teatro, è stato sostituito da Myung-Whun Chung, e pare che nel cambio gli ex sudditi di Maria Teresa non abbiano scapitato) e poi rimasto privo del divo protagonista, Simon Keenlyside, che dopo avere evitato la prova generale e faticosamente affrontato i primi due atti della première, è letteralmente rimasto senza voce al secondo duetto con Gilda e addirittura uscito di scena prima della fine dello stesso. Il terzo atto, dopo una lunga pausa e un intervento al proscenio da parte del sovrintendente Dominique Meyer, è stato sostenuto da Paolo Rumetz, habitué del teatro viennese, in cui canta, però, parti di ben differente registro e, a volte, respiro, dal Sagrestano della Tosca a Don Bartolo, Don Magnifico e Dulcamara. Un paio di mesi fa lo stesso Rumetz era subentrato a Marco Caria quale Nottingham nell’intero ciclo di recite del Roberto Devereux, che ha segnato l’ennesimo trionfo di Edita Gruberova nella capitale austriaca. Onore al sangue freddo e al professionismo del signor Rumetz, ma il risultato, impietosamente documentato dalla diretta radiofonica, induce a dubitare che i responsabili del teatro viennese posseggano le medesime caratteristiche. E’ possibile che Keenlyside fosse indisposto (anche se in questo caso l’annuncio al pubblico si sarebbe dovuto fare prima della recita, non a due terzi abbondanti della stessa), ma non si trattava certo di un debutto e l’inadeguatezza del cantante risaltava con sufficiente chiarezza già nelle recite del 2010 a Cardiff, di cui proponiamo un estratto per ogni opportuno confronto. E anche se Meyer e i suoi collaboratori non avessero ascoltato quella registrazione (lacuna gravissima, in epoca di Internet e archivi digitali sparsi un po’ ovunque), sarebbe bastata una prova al pianoforte per rendersi conto che, come si dice in gergo, “marcava male” e che il prodotto, per quanto divistico, non era proponibile al pubblico senza rischiare incidenti di percorso. Di qualunque genere. Così come la scelta di annunciare giorno per giorno, anzi recita per recita, la defezione del divo, arrivando solo a ridosso della penultima recita a certificarne il definitivo forfait, appare poco felice e presta il fianco a ogni genere di maligno commento circa il rispetto del pubblico, un pubblico che, giova ricordarlo, paga per tempo con denaro sonante (oltre che con quello delle tasse) non solo il biglietto per assistere a uno spettacolo, ma spostamenti, alloggio, pasti e così via ed è quindi meritevole della massima tempestività nelle comunicazioni. Il commento di quelli della Grisi a questa catastrofe annunciata non poteva che essere affidato a una “modesta voce” che, benché modesta, fu più volte Rigoletto, anche nel teatro della città imperiale.

Verdi – Rigoletto

Atto II – Cortigiani, vil razza dannata

Simon Keenlyside – Cardiff 2010

Simon Keenlyside – Vienna 2014

Immagine anteprima YouTube

7 pensieri su “Consolatoria per il Rigoletto viennese

  1. Everything that can possibly go wrong in a production went wrong in this Rigoletto premiere series: in the beginning disagreement on the Gilda of Valentina Nafornità (Meyer´s choice) and Erin Morley (Welser-Möst). Welser-Möst leaving the Staatsoper and thus the production. Keenlyside, who found it impossible to resist the temptation of a Macbeth or a Rigoletto, although these roles are two sizes large for him (even when if he was in good health and in top shape) in a house of this size and with a little sensitive conductor. He neither sang the „Hauptprobe“ nor the general rehearsal. He obviously was not well at the premiere either, but WHY was he not announced indisposed before the performance?? Was it against his own wish or that of Meyer? He was audibly in difficulty vocally until he lost his voice in the middle of „cortigiani“. Talk that he hurt himself when he fell down the stairs according to the stage concept (?). No official statement from neither Meyer or Keenlyside on this. The TV transmisssion continued to showthe general rehearsal from then on. Panic in the opera house. His cover, Paolo Rumetz – a good Grenvil, Dulcamara, etc.; a solid singer, but certainly not a worthy cover for a „big“ name in a premiere and a role like Rigoletto! – was said to have been in the house at the beginning of the performance and had LEFT once he had seen, that Keenlyside was „fine“. He was brought back, finished this one and also sang the following performance. Keenlyside originally was cast again on the 27th, which he cancelled, too, and finally cancelled the whole series. Now Rumetz has to cancel, too… and George Petéan singing the last one.
    Keenlyside actually is more a Kavaliersbatiron – much like Domgraf Fassbänder. But listen: what a difference. D-F at the end of his career in a role which one hears is him a little lagre, but which he manages cleverly without too much forcing.

Lascia un commento