Forse Oreste Luppi non fu famoso come Navarrini, ma la voce era ricca sonora ben emessa.Basta sentire come affronta il passaggio “ah mi perdona” del recitativo e come nell’aria il cantante sia contenuto e controllato nell’esprimere il dolore del patrizio genovese che deve per rango e situazione scenica attaccare con dolcezza il “resa al fulgor degli angeli” perché mai un padre nobile, genovese offeso dal perduto onore della figlia, straziato dalla sua morte grida ed emette suoni cavernosi.