LA PROVINCIA ITALIANA: Fidenza 26 ottobre 1961 Forza del destino

Flaviano_LabòIn occasione della produzione parmigiana, che di fatto è stato l’unico spettacolo del Verdi festival 2014, avevamo rilevato, fra le righe, che l’allestimento di un titolo come Forza sino alla metà degli anni ’70 rappresentasse ordinaria amministrazione per i teatri italiani. Non solo per i maggiori, ma anche per quelli di provincia dove cantanti famosi per motivi di origine e nascita (Flaviano Labò), altri per saggiare e debuttare parti amavano esibirsi. E tanto per fare un po’ il laudator temporis acti, poi, un tempo il cantante anche super divo (Gigli, la Tebaldi, la Toti, la Pampanini, Galeffi)  sapeva bene che si doveva essere presenti anche in  provincia dove il pubblico riservava trionfi e dove si potevano saggiare i ruoli.  Basta ricordare che il debutto di Gina Cigna in Norma avvenne al teatro Cagnoni di Vigevano nel 1932 e che il cast fosse Merli, Pederzini, Pasero e l’istituzione del carro di Tespi che portò in ogni piazza italiana da Aosta o Biella sino a Gallipoli di sentire i capolavori del melodramma e i maggiori cantanti del tempo. Preciso che al medesimo ufficio di propaganda culturale rispondeva anche il famoso tour del Met. Quando qualcuno portò i concerti (ammannendo anche Stockhausen) alla Breda ricalcava le orme del regime fascista o del capitalismo americano. Chissà se Claudio e Maurizio lo sapevano? Dubito perché altrimenti non lo avrebbero fatto.

Allora questa Forza presenta un cast che poteva essere proposto in qualunque altro teatro italiano da Torino a Palermo, Scala compresa (qui, magari, per le repliche). Sentiamo sempre canto professionale e molto spesso qualche cosa di più perché Cappuccilli, qui ancora non baritono ufficiale della Scala suona assai meno pesante e bitumato e “scuola del muggito” di quanto e come non si sia presentato per almeno vent’anni nel massimo teatro milanese, osannato, acclamato, poi rimpianto e venerato, la De Osma a parte qualche acuto spinto nella ricerca doverosa del volume e dello squillo  è varia, eloquente e sfoggia un timbro davvero sontuoso di quelli “da soprano di una volta” che fra Verdi e Puccini  affrontavano ogni anno centinaia di serate l’anno. Poi abbiamo Flaviano Labò, eroe in patria e che eseguiva Forza del destino e Verdi  in tutti i teatri del mondo secondo solo a Bergonzi, Corelli e Tucker, un esempio di regolarità nelle prestazioni,  di facilità di canto sempre morbido, sempre squillante, anche vario nel fraseggio all’interno di canoni e tradizioni interpretative forse non personalissime, ma congrue e consolidate, inattaccabili spartito alla mano, tradizione nell’orecchio.

Da ultimo i più celebri coniugi  dell’opera italiana dell’ultimo mezzo secolo: Fiorenza Cossotto ed Ivo Vinco nella rispettiva aurea prima parte della carriera quando la Fiorenza, tanto tanto soprano non gonfiava le gote e squillava e risuonava in alto con un timbro davvero bello e sontuoso (unico nei mezzo soprani coetanei) e non ancora  incanalata nella routine dei titoli Verdiani di cui fu  routinaria monopolista per vent’anni e lui sfoggiava una voce davvero interessante e ben più degna dei ruoli cui per matrimonio si esibì per oltre un ventennio.

 

Leonora, Marcella De Osma
Don Alvaro, Flaviano Labò
Don Carlo, Piero Cappuccilli
Preziosilla, Fiorenza Cossotto
Padre Guardiano, Ivo Vinco
Fra Melitone, Guido Mazzini
Marchese di Calatrava, Silvio Maionica
Curra, Norma Benetti
Mastro Trabuco, Claudio Scarlini

Coro e Orchestra del Teatro Regio di Parma
Direttore, Ottavio Ziino

Fidenza, 26.10.1961

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3 pensieri su “LA PROVINCIA ITALIANA: Fidenza 26 ottobre 1961 Forza del destino

    • decisamente una “Forza ” elettrizzante….con una magnifica compagnia di canto .
      Concordo con Amodomio….w il passato… finalmente qui canta senza barare – ovvio con tutti i se ed i ma del caso …si canta e non si bercia come fanno certe acclamate stars odierne.

      Aggiungo che il Compianto ex sindaco di Fidenza – Marchetti – in quegli anni organizzò altre bellissime stagioni con opere quali Norma – Madama Btterfly ed altre ancora e le cui registrazioni sono, presumo, in possesso della famiglia.

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