Fra pochi giorni si riaccenderanno le luci e riprenderanno a fumare gli incensi del tempio verdiano in Parma. Riprenderanno con Forza del destino, un titolo che si dice jettatorio, da tenore come pochi e per essere chiari assai più di Otello e Trovatore, che per la comminis opinio sono le opere del tenore, per la presenza del do (che poi nell’Otello è un optional e nel Trovatore una puntatura di tradizione, quando eseguita in tono la pira). Opera da tenore la Forza perché (e lo abbiamo documentato all’epoca della Verdi edission) il maestro di Busseto scrisse la parte di Don Alvaro pensando alle qualità peculiari e fuori dell’ordinario di Enrico Tamberlick e dovette da subito rimaneggiare, assai prima della ripresa scaligera del 1869 la parte, incantabile per tenori che non fossero Tamberlick, quand’anche numeri uno come Mario Tiberini. Ma quella della Forza opera per tenore è uno dei motivi che ci induce a dedicare al tenore verdiano gli ascolti di questo mese, un altro è rendere il meritato omaggio a Carlo Bergonzi, che di Verdi e in particolare del personaggio di Don Alvaro è stato interprete inarrivabile con pochi confronti fra i coetanei e giusto qualche inespugnabile colosso fra il 1900 ed il 1950. A Bergonzi con l’infelice Jacopo Foscari il compito di aprire domani la rassegna. E poi c’è un terzo motivo, che in queste ultime ore, con il forfait di Jonas Kaufmann nel ruolo di tenore della Messa scaligera e la indecorosa prestazione di Gregory Kunde, che tutti gli utenti di Raitre hanno dovuto e potuto ascoltare ieri sera via radio si è fatto urgente, per non dire impellente ovvero : mettere le cose in chiaro. Mettere le cose in chiaro offrendo a chi voglia ed anche sappia ascoltare come in un secolo si sia inteso il canto verdiano e l’interpretazione verdiana. Non abbiamo la presunzione di proporre tutto. Sarebbe impossibile, ci saranno tagli ora dolorosi, ora per alcuni dei nostri lettori ingiustificati magari, ma vorrà esserci la divulgazione di esempi di canto e di interpretazione verdiana. In appendice l’anteprima ovviamente dedicata al Requiem con un po’ di storia dell’esecuzione della pagina tenorile più famosa del testo verdiano.
2 pensieri su “Ottobre: il mese del tenore…verdiano”
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Ottima idea la celebrazione verdiana tenorile. Ottima idea il ricordo di Bergonzi. Non ho sentito il Requiem ieri via radio, ma lo dovrei sentire domenica dal vivo, se però è vero quello che scrive Donzelli, allora, mi sta già scemando l’entusiasmo…
Bene: sara’ sicuramente di notevole interesse.
Ma, visto che se ne fa cenno, e’ per caso previsto un articolo sulla Messa da Requiem di ieri sera ? Io purtroppo non ho potuto seguirla tutta ma non mi e’ parso un quartetto di “eccellente livello” come riportato oggi da “la Stampa” (Giorgio Pestelli). In quanto a forfait, ce ne sono stati addirittura 2 (tenore e soprano) quasi all’ultimo minuto. Indisposizione ? Puo’ darsi.