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Il tenore livornese non poteva essere proposto che in quello che è il suo personaggio verdiano più famoso, e giustamente. Fin dal recitativo l’accento insieme grandioso e intenso, la scansione bruciante del fraseggio (senza che venga meno, in alcun punto, la rotondità del suono) e la dizione esemplare letteralmente plasmano il personaggio, mentre frasi come “Leonora mia soccorrimi”, che battono sulla zona medio-alta della voce, evidenziano l’assoluta sicurezza del cantante anche nelle zone tradizionalmente più ostiche del pentagramma.