Miguel Fleta (1897-1938) fu ufficialmente il rivale di Hipolito Lazaro, tanto che i teatri spagnoli si divisero fra fletisti e lazaristi. Solo che i modi espressivi dei due tenori erano molto differenti. Benché primo Calaf e famoso per l’esecuzione dell’addio alla vita di Mario Cavaradossi, che Puccini trovava esagerato per le filature, Fleta fu un tenore ottocentesco che poteva richiamare cantanti che avevano alternato ai Puritani, Aida e Trovatore. In questo senso le similitudini erano maggiori con Lauri Volpi ed anche qui non per il Calaf, ma per taluni personaggi verdiani e pucciniani risolti con grande copia di sfumature, filature, smorzature oltre che acuti svettanti e penetranti perché l’eroe di cui Radames è il paradigma è eroe ed innamorato nel contempo. E l’esecuzione di Fleta non viene meno né allo squillo eroico del condottiero né al canto d’amore. Esemplare altro termine non si può utilizzare anche se manca la smorzatura del si bem in chiusa, ma nel corso dell’arioso ne abbiamo sentite di raffinate e splendide.