Flaviano Labò, non fu – a torto- un tenore di fama planetaria pur avendo cantato i titoli più ostici del repertorio verdiano ( don Carlos in primo luogo, parte di poco effetto quanto vocalmente onerosa) e avendolo fatto in tutti i maggiori teatri del mondo ed essendo dotato in natura e tecnicamente completo. Non dimentichiamo che nel 1957 il tenore piacentino era già al Met debuttandovi proprio con Forza. Qui lo proponiamo, la sera della prima parmigiana nel primo incontro con donna Leonora, che è Anita Cerquetti (le Leonore di Labò si chiamavano Tebaldi, Milanov, Tucci, Gencer, a ricordarci come nel passato non remoto si trovassero molte e valide e differenti soprani per la sofferente dama spagnola) e ammiriamo lo slancio dell’innamorato prossimo all’illusorio sogno d’amore, la freschezza vocale e la sicurezza in tutta la gamma della voce, oltre tutto davvero di qualità. Insomma un qualche cosa oggi assolutamente sconosciuto in tutti i teatri dai più grandi a quelli della provincia, che nel corso della lunga carriera Labò frequentò in eguale misura e spiegandovi eguali mezzi, preparazione e serietà.