Quello che maggiormente colpisce, nell’esecuzione di Giulini, è la cura estrema del dettaglio orchestrale, la precisione e la nettezza con cui si susseguono gli interventi dei solisti, caratteristiche esaltate da un tempo significativamente più solenne dell’Andante sostenuto / Allegro previsto in partitura. A latitare, soprattutto nella seconda sezione, è il brio, ovvero l’anima stessa di questa musica. Una prova di indubbio valore, ma glaciale e un poco inerte.