Il ritmo prima e soprattutto, in questa esecuzione tanto (giustamente) solenne nell’incipit quanto travolgente nell’Allegro vivace. Splendida in particolare la realizzazione del crescendo, cui si accompagna, con una soluzione un po’ arbitraria ma non priva di fascino, un progressivo accelerando. E questo malgrado la fama, piuttosto diffusa, di Toscanini direttore noioso e meccanico.
5 pensieri su “Un direttore al giorno… / 5. “La Cenerentola”, Arturo Toscanini”
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Più ascolto Toscanini più lo trovo pessimo: fantasioso come un metronomo e leggero come una parmigiana di melanzane…
TOSCANINI E’ SEMPRE STATO..SOPRAVALUTATO. UN DIRETTORE COME TANTI ALTRI. BASTA SENTIRE LA SUA BOHEME…E’ AD ALTA VELOCITA’.
Meglio di tante Boheme a bassa velocità e limitatissimo cabotaggio, che oggi vengono smerciate per grandi e “di rottura”, quando sono soltanto parodie d’interpretazione.
Beh Puccini era tra quelli che lo “sopravvalutava”. Evidentemente capiva poco persino la propria musica…
Era esattamente la risposta che avrei voluto postare!
(Volevo anche citare un’altra opinione sull’ “odiatissimo” da molti. Szell riportò il seguente “sfogo” di Strauss -che proprio amico non gli era per ben note vicende legate alla sua Salome-. Dopo averlo sentito dirigere per la prima volta disse: “Quando si vede dirigere quell’uomo, ci si rende conto che rimane solo una cosa da fare: prendere la propria bacchetta, farla a pezzi, e non dirigere mai più”.)
In ogni caso, cari saluti e grazie, come sempre per il vostro coltissimo, intelligente e raffinato blog: vi leggo da 6 anni con immenso piacere.
Cari saluti, MB