Per trasformare l’ouverture di un’opera semiseria in un grande poema sinfonico, ci vuole un grandissimo interprete: nelle mani di Furtwangler il ritmo danzante degli archi – che si rincorrono con estrema mobilità e naturalezza – la morbidezza delle linee melodica, la libertà agogica, tolgono al brano quella “scansione militare” in cui indulgono troppo spesso molti direttori blasonati. E non è lontana l’atmosfera di gioiosità borghese del preludio dei Meistersinger.
15 pensieri su “Un direttore al giorno… /3. “La gazza ladra”, Wilhelm Furtwängler.”
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http://youtu.be/qdm8IfInaJg
Saro’ scontato , ma preferisco questa interpretazione. Tanto per capirci, sentite la differenza al min 2,10 di Furtwangler e al min 2,25 di Abbado.
L’interpretazione di Furtwangler e ‘ affascinante, ma non si tratta di un poema sinfonico, poi, che organico aveva il direttore tedesco ?
no per carità…
Il Rossini di Abbado è splendido, ma questo di Futwangler è qualcosa di differente, di più profondo e che trascende il brano in sè
Concordo con l’ultima parte del commento di Massimo Fazzari. Un’interpretazione davvero affascinante (che non conoscevo), ma che forse finisce un po’ per travisare il brano. Io,se dovessi scegliere, opterei per questa versione:
https://www.youtube.com/watch?v=RTbVFP7lYuw
Purtroppo però Fricsay ce lo eravamo già giocato con il “Tancredi”…
Aspetta aspetta che ferendo torna.eheheh
Capito tutto…aspetto con ansia !
Il Rossini di Abbado, si sa, è fantastico per tocco e per stile, poi con quei Wiener, mamma mia, che meraviglia! Tuttavia questo Rossini di Furtwängler è una scoperta, davvero spettacolare perché metamorfizza creativamente il testo senza mai mancare di rispetto. Forse l’unica cosa che manca, invero fondamentale, è quel tocco di “presa per i fondelli universale” che in questa ouverture Rossini distribuisce con estrema generosità e che in Furtwängler diventa un generico senso ludico. A parte questo una rivelazione.
Un piccolo aneddoto.
Un giorno i Berliner dissero a Furtwängler che non era divertente lavorare con lui. Senza scomporsi Furtwängler chiese:
– “Mi avete assunto come giullare o come direttore?”
Bellissima questa versione che non conoscevo! Forse è vero che è un poco troppo seria, ma è priva dell’odioso ritmo di marcia che si sente spesso (tipo Gelmetti) e che rovina la sinfonia.
A proposito di Gazza Ladra: proprio ieri sentivo la cavatina di Ninetta cantata da Mady Mesple e, seppur non fosse il tipo di voce pensato da Rossini, è deliziosa e offre la lettura più entusiasmante di quel brano a mio avviso delizioso. Qualcuno potrebbe consigliarmi qualche buona versione che non siano Ricciarelli, Gasdia, Aliberti, Cotrubas e pure la Serra (che non fanno benissimo e alle quali preferisco la Mesple) ? Grazie
Hai ragione: il ritmo scandito della marcia – che molti direttori anche famosi esasperano sino al parossismo – è davvero odioso e fastidioso. Furtwangler elimina ogni meccanicità, grazie alla consueta libertà agogica e alla ricchezza del fraseggio, così che nessuna misura è uguale all’altra. Insomma l’estremo opposto di quel che riesce a combinare Toscanini che la trasforma nella banda di Rocca Cannuccia, con clangori e ritmo scandito manco fosse una parata dei bersaglieri… Ma anche il secondo tema è emblematico: si ascolti l’accompagnamento di violoncelli e bassi con Furtwangler (leggero, elegante, morbidissimo…) e lo stesso con Toscanini, più somigliante ad una corta di bucato tesa e sfregata da suonatori ambulanti.
Adoro questa esecuzione…elettrizzante il finale
Sì…mai sentita una Gazza così intensa!
La Ciofi nel 96 a Palermo? Anche a me piace la Mesplé, ma la trovo completamente fuori stile.
Sai che non conosco la Ciofi nella Gazza?! Proverò a cercare sul tubo se c’è:) siamo in due apprezzare la Mesple un usignolo elegante e francesissimo (si capisce che lo è immediatamente) si è completamente fuori stile ma rosolve con languore e brio il pezzo.
Non l’ho sentita dal vivo, ho solo la registrazione…la Cantarero vista invece a Pesaro non mi dice granchè.
Trovo fantastica la Mesplé in Offenbach, tipo “Je suis veuve d’un colonel”, “On va courir, on va sortir”, ecc.!